Consumi dimezzati con una lavastoviglie di ultima generazione
Ogni volta che si acquista un elettrodomestico sale l’ansia al pensiero di quanto potrà consumare. Già la bolletta scoppia, figuriamoci dopo… niente paura, se si fa attenzione e si cerca bene si può trovare anche un prodotto in grado di farci risparmiare. Anche in tema di lavastoviglie il discorso dei consumi può diventare un problema, facilmente risolvibile se si fa la dovuta attenzione alle classi energetiche disposte dalla normativa comunitaria vigente. Scorrendo la tabella riferita a questo tipo di elettrodomestico vediamo che le classi energetiche si attestano da una fascia minima D a una massima A+++. Che significa? Per la classificazione in classi energetiche è stato fatto un calcolo sulla base di una formula che tiene conto di un test di 280 lavaggi standard alla temperatura di 70 gradi.
Se si prende ad esempio una lavastoviglie da 12 coperti, in riferimento alla tariffa base di 0,18 euro a KWh, si hanno i valori, classe per classe. Si potrà, infatti, vedere che una lavastoviglie di classe A+++, la più economica in assoluto, consuma in un anno meno di 42 euro a fronte di un modello di classe D che consuma quasi il doppio. Massima attenzione, quindi, alle classi energetiche, al pari di altri elettrodomestici come lavatrici e asciugatrici, per i quali occorre arginare i consumi idrici ed elettrici, per quanto possibile. I produttori giocano a carte scoperto, attraverso campagne promozionali impostate su dati trasparenti soprattutto in riferimento ai modelli più virtuosi per invogliare all’acquisto sulla base dell’esca salva-consumi.
Per quanto riguarda la lavastoviglie occorre fare attenzione anche e soprattutto ai consumi idrici. L’acqua che consuma una lavastoviglie è un dato rilevante come e più dell’energia elettrica in quanto è la risorsa che usa di più nel ciclo di lavaggio. Anche su questo terreno la tecnologia è corsa in aiuto delle case di produzione, che si sono attivate, sulla spinta della domanda pressante da parte dei consumatori, per dotare la macchina di sistemi, programmi e sensori in grado di limitare gli sprechi idrici. Il concetto è ancora più chiaro se si va a paragonare il consumo idrico medio di una lavastoviglie di qualche anno fa, che si attestava sui 15 litri d’acqua a ciclo di lavaggio con quello dei modelli più recenti, visualizzabili su www.sceltalavastoviglie.it che sprecano (si fa per dire) solo 7 litri, meno della metà.